APRIRE UN PANIFICIO: COME FARE

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* di Gabriella Fabrizio

IL PANE IN PILLOLE

Il pane è uno dei cibi quotidiani maggiormente presente sulla tavola di tutti noi, sicuramente molto apprezzabile sia per il gusto sia per il fatto di essere un prodotto davvero a buon mercato. Secondo varie statistiche nel nostro paese il consumo pro-capite di pane è di circa 41kg all’anno.

Inoltre l’84% degli italiani dichiara di consumare pane abitualmente e il 39% di chi consuma pane lo sceglie integrale, un trend o forse una moda in crescita costante negli anni.

Oggi aprire un panificio o semplicemente una panetteria o forno potrebbe essere un buon investimento, nonostante il momento economico poco “conveniente”.

E’ probabilmente un progetto interessante da realizzare con il massimo impegno e con molta professionalità per capitalizzare al meglio l’investimento iniziale.

PRIMI PASSI PER APRIRE UN PANIFICIO

E’ bene affermare che prima di prendere questa decisione occorre sapere che la giornata tipo di un’azienda di panificazione inizia all’alba, con la cottura delle pagnotte: una volta cotto, il pane viene venduto di persona o consegnato agli altri punti vendita. A fine giornata, occorre pulire il forno e le varie attrezzature utilizzate e provvedere, poi, al rifornimento della cucina.

Certo lavorare in un panificio è comunque una scelta di vita: le giornate possono arrivare anche a 14 ore lavorative (6 giorni su 7) e il pane viene fatto di notte.

Per aprire e avviare un panificio è indispensabile possedere alcuni requisiti, come ad esempio:

1) la conoscenza e la capacità di saper preparare vari tipi di pane: abilità da apprendere frequentando magari un corso di panificazione;

2) le capacità gestionali.

Come per qualsiasi tipo di azienda, anche per aprire un panificio è necessario stilare un business plan che aiuterà a capire tutto quello che è necessario per avviare la nuova attività imprenditoriale come le spese da sostenere, le modalità di finanziamento, le varie strategie di marketing, ecc

Alla luce dell’intero percorso burocratico e della complessità dei passi da fare è possibile consultare un buon commercialista. Un professionista serio e preparato, capace di tutelare l’imprenditore contro ogni minimo imprevisto di percorso e garantire così la completezza e la correttezza di tutte le pratiche necessarie.

L’ITER BUROCRATICO PER L’APERTURA DI UN PANIFICIO

L’ iter burocratico da seguire per aprire o avviare un panificio si presente piuttosto preciso. Esso prevede:

1) L’apertura della società con assegnazione della partita Iva;

2) L’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio in cui si ha intenzione di aprire la nuova attività;

3) L’invio della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune in cui si ha deciso di avviare il panificio;

4) L’apertura delle posizioni Inps e Inail sia per il titolare e per i dipendenti.

A tutto questo si aggiungono anche le varie certificazioni Sab e Haccp previste dall’Asl; certificazioni necessarie per tutte le attività che prevedono la realizzazione e somministrazione di alimenti.

Infine, è doveroso informare la locale caserma dei Vigili del Fuoco della presenza di un forno con cappa fumaria professionale.

I COSTI E I GUADAGNI QUANDO SI APRE UN PANIFICIO

I costi più ingenti da sostenere riguardano ovviamente l’acquisto o il noleggio delle attrezzature quali: uno o più forni; macchine impastatrici; altre macchine per lavorare il pane come la spezzatrice e la sfogliatrice; banchi da lavoro; arredo e insegne del locale; registratore di cassa e altri software per la gestione dei clienti e del negozio stesso.

Considerando un locale di dimensioni intermedie, queste spese sono stimabili in circa 150 -160 mila € , a cui bisogna aggiungere i costi per la burocrazia e per la pubblicità (promozione online tramite sito internet e canali social inclusi) quindi si arriva facilmente ad una spesa inziale di 170/180 mila€ , esclusi i costi di affitto e ristrutturazione del locale.

Ovviamente, se si ha la fortuna di avere un locale di sua proprietà o se si riescono a trovare attrezzature usate alcune spese di costo possono anche diminuire.

Un’altra alternativa economica è quella, magari, di rivolgersi ad una delle tante insegne in franchising che consentono di aprire un panificio in modo molto più semplice, economico e veloce.

Spesso una domanda che si pone è la seguente: quanto si guadagna aprendo un panificio?

Beh, la risposta in realtà non è difficile se si conosce il prezzo del pane e dei vari prodotti da forno al kg.

Sì sa che oggi il pane è venduto a circa 2 € al kg mentre altri prodotti come ad esempio il pane realizzato con farine speciali, le pizze e le torte salate possono arrivare anche dai 5 ai 6 €.

Il guadagno finale in questo caso dipenderà da diverse variabili che sono:

– dal tipo di prodotti che si vende (pane più altri prodotti da forno, altri prodotti come ad esempio il pane senza glutine, pane ai cereali, ecc);

– dal volume di pane a altri prodotti da forno realizzati e venduti;

– dalla quantità e qualità dei servizi offerti (ad esempio alcuni forni offrono anche servizi di catering o consentono ai loro clienti di consumare i prodotti anche sul posto, incentivando così la vendita nella fascia oraria del pranzo e della cena).

Certamente il guadagno dipende anche dalle dimensioni, dall’ubicazione e di conseguenza dai servizi che lo stesso forno può offrire ai clienti.

Per quanto riguarda il regime fiscale di un panificio, questo potrà essere di tipo forfettario, qualora il fatturato non superi i 65 mila € di fatturato, oppure ordinario.

CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI

Per avere successo con un panificio o forno è necessario seguire le strategie giuste.

L’apertura di un panificio può senz’altro garantire tante soddisfazioni personali e un buon giro di affari. Un’ aspetto non meno rilevante di altri è dare visibilità alla propria attività commerciale attraverso un’adeguata campagna promozionale creata ad hoc con diversi mezzi comunicativi, tra questi il web, riviste di settore, giornali, radio, TV, etc.

In questi ultimi anni anche solo semplicemente un buon sito web ben curato nei minimi particolari può essere un mezzo pubblicitario efficace e capace di fare conoscere la nuova attività.

*Freelance