*di Gabriella Fabrizio
IL MINIMARKET
Un minimarket è un punto vendita alimentare al dettaglio e di prodotti di largo consumo la cui superficie è solitamente compresa tra i 200 ed i 400 metri quadrati.
Questo tipo di attività offre un assortimento essenziale ma completo, e può vantare offerte promozionali simili a quelle dei supermercati.
Il minimarket rappresenta la soluzione ideale sia per una spesa integrativa che per una spesa completa qualora non si abbia voglia di spostarsi o frequentare una grande struttura.
Il suo punto di forza, tuttavia, è rappresentato dai servizi offerti e dal rapporto di familiarità con la clientela.
Infine, questa struttura può sia appartenere ad uno dei grandi gruppi del settore (tipo Carrefour o Conad) che a dei privati.
PRIMI PASSI PER APRIRE UN MINIMARKET
Il settore della vendita degli alimentari è sicuramente uno dei meno affetti dalla crisi che ha colpito il comparto economico negli ultimi anni.
Proprio per questo, il settore alimentare, è un settore in cui si può guardare con assoluto interesse per intraprendere un’attività imprenditoriale.
Aprire un minimarket presuppone la disponibilità di un locale, ne serve uno da adeguare opportunamente secondo la normativa in vigore.
Per un minimarket potrebbe bastare un locale di 150/200 metri quadri (massimo 400 mq) l’importante oltre alla grandezza è trovarlo in una posizione strategica, una posizione facilmente raggiungibile, in un luogo cioè altamente trafficato.
Come per qualsiasi tipo di azienda, anche per aprire un minimarket è consigliabile stilare un business plan che aiuterà a capire tutto quello che è necessario per avviare la nuova attività imprenditoriale come le spese da sostenere, la presenza di competitors diretti e indiretti presenti in zona, le modalità di finanziamento, le varie strategie di marketing, ecc
Dopo avere trovato il locale e messo a norma di legge, un altro passo da fare è quello di curare l’estetica.
L’aspetto estetico è un elemento molto importante da non sottovalutare, in quanto nel caso di un minimarket spesso il cliente è attratto da un arredamento elegante che dia l’idea di pulizia.
L’ITER BUROCRATICO PER L’APERTURA DI UN MINIMARKET
L’ iter burocratico da seguire per aprire o avviare un minimarket si presente piuttosto preciso. Esso prevede:
1) L’apertura della società con assegnazione della partita Iva;
2) L’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio in cui si ha intenzione di aprire la nuova attività;
3) L’invio della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune in cui si ha deciso di avviare il minimarket;
4) L’apertura delle posizioni Inps e Inail sia per il titolare e per i dipendenti.
A tutto questo si aggiungono anche le autorizzazioni riguardanti il locale in cui si intende effettuare questo tipo di attività imprenditoriale.
Esso dovrà essere a norma dal punto di vista dell’agibilità edilizia, degli aspetti antincendio e sanitari, al fine di poter considerare il locale stesso come locale utilizzabile ai fini commerciali.
Questo genere di attività viene solitamente inquadrata all’interno del codice Ateco 47.11.40 “minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari”.
Accanto alle questioni legate ai locali e all’attività, vanno ottenute le opportune licenze per la gestione e vendita di prodotti alimentari, attraverso la frequentazione di appositi corsi in cui viene spiegato come devono essere trattato ogni genere di alimento.
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
Nonostante la presenza sul mercato di un’agguerrita concorrenza, oggigiorno aprire un minimarket resta comunque un’ottima idea commerciale.
Per farsi conoscere è necessario fare una promozione efficace in grado di arrivare in poco tempo a un gran numero di clienti.
Sono tanti e vari i mezzi di comunicazione da utilizzare per pubblicizzare la propria attività e per promuovere al meglio i propri prodotti alimentari.
Tra questi vi sono: TV, radio, riviste di settore, giornali, internet, e infine i vari social network.
*Freelance