CRISI D’IMPRESA: I 7 INDICATORI DA TENERE D’OCCHIO PER EVITARE SQUILIBRI ECONOMICI, PATRIMONIALE E FINANZIARI.
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ha proposto il seguente elenco completo degli indicatori della crisi:
- Patrimonio Netto Negativo
- DSCR previsionale a 6 mesi
- Oneri Finanziari sui Ricavi
- Patrimonio Netto su Mezzi di Terzi
- Attivo a Breve su Passivo a Breve
- Cashflow su Attivo
- Debiti Previdenziali e Tributari su Attivo
Patrimonio Netto Negativo
Quando il Patrimonio Netto di una società è totalmente eroso dalle perdite, ci si trova di fronte ad una situazione di piena crisi aziendale (iniziata probabilmente molto prima). Monitorare il Patrimonio Netto è già compito del redattore di bilancio d’esercizio e del sindaco/revisore.
Quest’ultimi, devono infatti esprimersi sul cosiddetto going concern, ovvero sui presupposti della continuità aziendale.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un Patrimonio Netto Negativo, le strade sono due:
- Ricostituzione del patrimonio attraverso nuove risorse apportate dai soci ed avvio di un processo di ristrutturazione aziendale;
- Messa in liquidazione della società.
DSCR previsionale a 6 mesi
Il Debt Service Coverage Ratio (abbreviato DSCR) previsionale a 6 mesi è invece un indicatore predittivo.
Il DSCR a 6 mesi risponde alla richiesta del legislatore di dare evidenza della sostenibilità dei debiti almeno per i 6 mesi successivi. L’indice non deve essere inferiore a 1 che tradotto significa che i flussi di cassa operativi (al netto delle imposte) devono essere superiori ai flussi in uscita per il pagamento dei debiti bancari.
Il problema sta nel cambiamento “epocale” che comporta l’approccio forward looking rappresentato in questo caso dal DSCR a 6 mesi.
Oneri Finanziari sui Ricavi
Il parametro, secondo CNDCEC non deve essere superiore a 1,5% – 3,8% nelle rispettive categorie settoriali.
L’indice fornisce un’informazione molto generica sulla sostenibilità dell’indebitamento bancario.
Preso singolarmente non fornisce tante informazioni, poiché il fatturato è una misura molto generica: ci sono imprese con fatturati elevati e marginalità ridotte, così come fatturati medi con elevata marginalità. L’indice Oneri Finanziari sui Ricavi, è però molto facile da ottenere e nel sistema complessivo dei 7 indicatori della crisi d’impresa assume sicuramente una sua rilevanza.
Patrimonio Netto su Mezzi di Terzi
Questo indice del livello di capitalizzazione dell’impresa non deve essere inferiore ai valori soglia che oscillano tra 2,3% – 9,4%.
Il significato del Patrimonio Netto sui Mezzi di Terzi è questo: più l’impresa è capitalizzata con i mezzi propri (dei soci) e più è solida.
Attivo a Breve su Passivo a Breve
L’indice misura lo squilibrio all’interno del capitale circolante operativo.
Il rapporto tra l’attivo a breve ed il passivo a breve non deve essere inferiore ai valori soglia indicati dal CNDCEC, che variano dal 69,8% al 108%.
Minore è la percentuale e minore è la quantità di crediti esigibili nel breve termine, destinati a coprire i fornitori e altri debiti a breve.
Cashflow su Attivo
Il rapporto tra il free cash flow e l’attivo indica il rendimento complessivo dell’investimento in termini di cassa generata.
In sintesi il cashflow su attivo ci dice quanta cassa effettivamente genera tutto quello che abbiamo investito nell’attivo (beni capitale e attivo circolante).
I valori soglia proposti variano da un minimo del 0,3% ad un massimo del 1,9%. Le imprese, nei rispettivi settori, non devono avere un rendimento inferiore a queste soglie.
Debiti Previdenziali e Tributari su Attivo
Particolare attenzione meritano i debiti tributari e previdenziali.
L’indicatore dei debiti previdenziali e tributari su attivo, rappresenta una novità nel set standard degli indici di bilancio.
Questo parametro deve assumere un valore inferiore alle soglie che variano dal 2,9% al 14,6% nei vari settori.
Nel sistema proposto dei 7 indicatori della crisi d’impresa, il focus sui debiti previdenziali e tributari è motivato dalla procedura di allerta, che prevede una segnalazione esterna da parte di un creditore pubblico qualificato (fisco, inps e riscossione).