INVESTIRE IN UN DISTRIBUTORE DI BENZINA

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di Gabriella Fabrizio*

IL DISTRIBUTORE DI BENZINA IN PILLOLE

Il numero delle automobili nel nostro Paese sta crescendo di giorno in giorno e con esso, di conseguenza, cresce anche la necessità che gli italiani hanno della benzina.

Ormai la benzina rappresenta un bene di prima necessità, o quasi: anche per questo aprire un distributore di benzina non può che essere un investimento molto redditizio.

Non solo di benzina, è in continuo aumento anche la richiesta di gpl, metano, bio-diesel, etanolo, idrogeno e combustibile ibrido, causa una sempre maggiore consapevolezza ambientale ed il risparmio economico che carburanti alternativi possono offrire rispetto alla benzina.

Un’attività commerciale per sua natura richiede, sicuramente, un investimento piuttosto impegnativo; questo è un motivo in più per fare le cose giuste e precise.

Un distributore di benzina può offrire molte possibilità di guadagno se il lavoro viene portato avanti con serietà e professionalità e con grande senso di responsabilità.

LE TIPOLOGIE DI DISTRIBUTORE DI BENZINA

Esistono due principali categorie di distributori di benzina:

– pompe premium: le pompe affiliate a società petrolifere internazionali;

– pompe bianche: i distributori autonomi, indipendenti da altri loghi e al massimo affiliati a reti locali di piccole dimensioni.

Un’altra importante distinzione, che si può fare, riguarda, in modo particolare, la scelta del target di riferimento.

Si parla così di:

– pompe premium: le pompe affiliate a società petrolifere internazionali;

– pompe bianche: i distributori autonomi, indipendenti da altri loghi e al massimo affiliati a reti locali di piccole dimensioni.

Dalla scelta del proprio mercato di riferimento dipende poi anche la scelta strategica dei locali; infatti, per quanto riguarda i distributori privati c’è un margine di scelta più ampio mentre per i distributori pubblici la scelta della location è indissolubilmente legata al successo dell’attività; quest’ultima deve essere presente nel Piano Regolatore Generale del Comune. In ogni caso, per poter aprire un distributore di benzina occorre avere la compatibilità urbanistica e le distanze richieste dalle norme nazionali, regionali e comunali.

GUADAGNI E COSTI PER APRIRE UN DISTRIBUTORE DI BENZINA

Aprire un distributore di benzina richiede sicuramente risorse finanziarie non da poco.

Intanto c’è da dire che è possibile sia prendere in gestione una pompa di benzina già esistente sia costruire un impianto da zero.

Ovviamente, se si scegliesse la seconda soluzione i costi sarebbero decisamente più elevati.

Qualora invece si voglia costruire e realizzare un impianto nuovo, occorre investire almeno 500mila euro, a cui andranno aggiunti poi circa 30mila euro per tutti gli allacciamenti necessari per l’attività.

Se è vero che i costi sono elevati, bisogna anche considerare che col tempo i guadagni possono essere altrettanto elevati.

Un progetto interessante possibilmente da completare con l’offerta ai consumatori, oltre che dei diversi tipi di combustibili può includere anche servizi di autolavaggio e bar.

Come per gli altri tipi di attività commerciali, anche in questo caso più i servizi proposti sono numerosi e maggiore è la possibilità di aumentare il proprio volume di affari.

Un investimento tanto pesante come quello per un distributore di benzina esige, senz’altro, un business plan molto dettagliato, in cui vanno previsti le azioni nel campo del marketing e della comunicazione e gli eventuali servizi accessori all’attività principale (come ad esempio i servizi di autonoleggio, autolavaggio, bar, manutenzione delle auto, ecc) col fine di aumentare il proprio volume d’affari.

A questo punto è importante rivolgersi a un consulente in grado di valutare tutti gli aspetti necessari al successo del distributore.

ASPETTI BUROCRATICI PER APRIRE UN DISTRIBUTORE DI BENZINA

L’iter burocratico da seguire quando si vuole aprire un distributore di benzina ed altri combustibili è costituito da vari step che sono i seguenti:

1) l’ottenimento della licenza petrolifera

2) la concessione edilizia;

3) l’attestazione del Comune riguardo l’idoneità dell’area;

4) l’autorizzazione del progetto da parte dei Vigili del Fuoco;

5) l’autorizzazione comunale sui carburanti venduti ;

6) la verifica dell’Asl per le installazioni elettriche;

7) il collaudo dell’impianto con Asl, Comune e U.T.I.F ;

A questi poi si aggiungono anche prerequisiti personali per l’imprenditore che sono:

1) non avere precedenti dichiarazioni di fallimento;

2) non avere precedenti condanne o pene detentive.

Il tempo stimato per lo svolgimento di tutte le burocrazie necessarie può anche arrivare ad un anno, motivo per cui ogni passo va pianificato con cura e attenzione.

Alla luce dell’intero percorso burocratico e della complessità dei passi da fare è necessario consultare un buon commercialista. Un professionista serio e preparato, capace di tutelare l’imprenditore contro ogni minimo imprevisto di percorso e garantire la completezza e la correttezza di tutte le pratiche necessarie.

CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI

L’apertura di un distributore di benzina può essere considerata un’ottima idea imprenditoriale ma anche un progetto da portare a termine con maggiori difficoltà rispetto ad altre attività commerciali.

Una complessità dovuta, in modo particolare, a un settore “delicato” per natura e a tutti i permessi propedeutici da richiedere e ottenere per iniziare l’attività stessa.

Proprio per queste ragioni è importante prestare particolare attenzione alla faccenda e richiedere magari l’ausilio a soggetti specializzati e competenti nel settore.

Per poter proseguire con questo tipo di attività commerciale è necessario avere competenze, capacità imprenditoriali, spirito di iniziativa e un capitale di una certa entità da poter investire nel progettoimprenditoriale.

Infine, una volta avviata l’attività, sarà di fondamentale importanza stipulare un piano di lavoro aziendale che preveda promozione, marketing, servizi ed agevolazioni offerti ai clienti in modo da assicurarsi una rapida crescita della notorietà sul territorio di riferimento.

Inoltre, non bisogna poi dimenticare l’importanza di scegliere i migliori fornitori che permettano di offrire prezzi competitivi sul mercato.

*Freelance