Il contratto di apprendistato è una tipologia di lavoro esistente da moltissimi anni nel nostro paese e ha sempre avuto l’obbiettivo di formare i giovani con lo scopo di farli entrare nel mondo del lavoro, grazie alla specializzazione e all’esperienza acquisita durante il periodo di apprendistato. L’apprendistato è uno dei contratti di lavoro più diffusi in Italia, perché porta dei vantaggi tangibili sia ai giovani apprendisti, sia alle aziende. Scopriamo i vantaggi e la normativa di questo tipo di contratto di lavoro.
Il contratto di apprendistato è una tipologia di lavoro esistente da moltissimi anni nel nostro paese e ha sempre avuto l’obbiettivo di formare i giovani con lo scopo di farli entrare nel mondo del lavoro grazie alla specializzazione e all’esperienza acquisita proprio durante il periodo di apprendistato.
L’apprendistato, rivolto appunto più che altro ai giovani, prevede l’inserimento di questi ultimi all’interno di un’azienda che si impegnerà a fornirgli formazione e una qualifica professionale sul campo.
Grazie a questo contratto, i giovani potranno materialmente mettere in pratica quello che hanno imparato a scuola (solo in teoria), potranno mettere a frutto le loro capacità e, grazie all’azienda nella quale faranno questa esperienza, svolgeranno un vero e proprio lavoro e acquisiranno esperienza, spendibile in un futuro lavoro.
Il contratto di apprendistato, infatti, aiuterà i giovani a trovare un’occupazione, si spera, a tempo indeterminato in un’altra azienda oppure (altra opzione spesso applicabile) li aiuterà a restare nella stessa azienda dove hanno effettuato l’apprendistato.
Questo tipo di contratto, infatti, è preferito anche da moltissimi imprenditori, perché permette degli sgravi fiscali e contributivi sull’assunzione.
Scendiamo nei dettagli per vedere qual è la disciplina dell’apprendistato e le varie tipologie di contratto esistenti.
Le tre tipologie di contratto di apprendistato più diffuse
Le tipologie di contratto di apprendistato più diffuse in Italia sono principalmente tre:
1) l’apprendistato per qualifica professionale. Si tratta più che altro di una alternanza scuola-lavoro, perché è rivolto a giovani tra i 15 e i 25 anni. L’apprendistato, che servirà a raggiungere una qualifica professionale, può durare 3 o 4 anni.2) l’apprendistato professionalizzante si indirizza invece ai giovani tra i 18 e i 29 anni, serve a coloro che hanno già terminato la scuola dell’obbligo e che vogliono migliorare la loro professionalità. Può durare da un minimo di sei mesi ad un massimo di cinque anni e la retribuzione salariale per gli apprendisti sarà pari al 35% della retribuzione secondo il CCNL. Il numero massimo di apprendisti non può superare i 2/3 dei dipendenti dell’azienda.3) il terzo tipo di apprendistato è di formazione e ricerca. Questo contratto riguarda la stessa fascia d’età del secondo, ovvero 18-29 anni e si tratta di un apprendistato di alta formazione. Riguarda giovani che hanno finito un percorso di studi e utilizzano questo tipo di apprendistato per migliorare la propria formazione, per esempio facendo un dottorato di ricerca o una specializzazione.
Spesso viene favorito il contratto di apprendistato per coloro che, ritrovandosi nella fascia di età suddetta, sono in regime di Naspi. Grazie all’apprendistato, infatti, si permette al percettore di disoccupazione di aumentare la sua professionalità in un’azienda o in uno studio professionale, per poi trovare una nuova occupazione.
Il contratto di apprendistato: lavoro e formazione
L’apprendistato in Italia è un proseguimento pratico della teoria imparata a scuola (soprattutto in istituti tecnici superiori). Si tratta di primi inserimenti lavorativi, come l’alternanza scuola-lavoro, per adolescenti e/o giovani che lavorando si specializzano maggiormente nella loro materia o professione e, inoltre, iniziano a guadagnare una retribuzione.
Secondo l’ordinamento è l’azienda, infatti, a impegnarsi nel formare l’apprendista, affinché possa qualificarsi e specializzarsi maggiormente (secondo le indicazioni concordate con le Regioni) e a corrispondergli la retribuzione prevista dal CCNL.
Esiste anche l’apprendistato in somministrazione: cos’è?
L’ordinamento prevede che un’azienda possa avvalersi della collaborazione di un apprendista con contratto di somministrazione a tempo indeterminato. In cosa consiste?
Per tutti i giovani che hanno già delle competenze, ma vogliono dimostrarle sul campo e migliorare la loro formazione, l’apprendistato in somministrazione è il contratto ideale, per i seguenti motivi:
grazie all’esperienza dell’apprendistato si possono dimostrare in azienda o in uno studio professionale, le proprie capacità e fare esperienza;aumentare la propria professionalità, grazie al percorso di specializzazione fatto in azienda e questa è un’esperienza molto importante nel curriculum di un giovane;godere dei vantaggi di mettere in pratica ciò che si impara in teoria;avere la possibilità di scegliere più saggiamente il proprio futuro professionale;entrare prima del tempo nel mondo del lavoro con un contratto; iniziare a guadagnare uno stipendio;una possibilità di ricollocazione per i percettori di Naspi;ottenere una importante certificazione per il proprio curriculum.A cosa serve l’apprendistato per la qualifica professionale e il diploma?Questo tipo di contratto di apprendistato, rivolto a ragazzi tra i 15 e i 29 anni, serve a raggiungere:una qualifica professionale;un diploma professionale;un diploma superiore;certificato di specializzazione.
In questo caso il contratto di apprendistato non potrà superare i tre anni di durata.
A cosa serve l’apprendistato professionalizzante?
L’apprendistato professionalizzante serve a raggiungere una qualificazione contrattuale ed è rivolto ai ragazzi tra i 18 e i 29 anni. Può durare al massimo tre anni, 5 solo nel caso di CCNL artigianato.
Tutte le modalità di formazione, professionalizzanti e specializzanti, sono stabilite dagli accordi tra la Regione, le scuole e università e le aziende.
Sarà l’azienda stessa ad essere responsabile di questa formazione, affinché l’apprendista possa acquisire maggiori competenze e maggiori specializzazioni.
A cosa serve l’apprendistato di alta formazione e ricerca?
Questo tipo di contratto di apprendistato può svolgersi in aziende private o enti pubblici, è rivolto a giovani tra i 18 e i 29 anni.
Gli scopi di questo tipo di apprendistato sono:
raggiungere un più alto livello di studio e di formazione (master, dottorato di ricerca);raggiungere un diploma di specializzazione tecnologica;fare praticantato per l’abilitazione ad una libera professione (per esempio il praticantato legale);per un percorso di ricerca all’interno di un’azienda, completamente scollegato dal proprio percorso di studi.
La durata di questo tipo di apprendistato è stabilita dagli accordi tra aziende, Università, Scuole di formazione, Regioni.
Quanto si guadagna con un contratto di apprendistato?
Gli apprendisti non guadagnano tutti la stessa cifra.
La prima discriminante è, innanzitutto, la tipologia di apprendistato che si sta praticando; la seconda importante discriminante è a quale CCNL si fa riferimento e quale inquadramento è previsto; e solo alla fine si potranno applicare le relative percentuali (diverse per ogni tipo di apprendistato) alla retribuzione prefissata dal Contratto Collettivo Nazionale.
Facciamo un esempio: se un apprendista viene inserito in azienda con un contratto di apprendistato professionalizzante, secondo il CCNL del commercio e inquadrato nel Sesto livello, l’apprendista percepirà circa 800 euro. Perché? Perché un lavoratore subordinato nel settore commercio al sesto livello, secondo il CCNL, percepisce uno stipendio lordo di 1.407,94 euro. L’apprendista, durante il primo anno di contratto in questo caso, percepirà il 70% di quello che percepirebbe un dipendente. Ecco come si arriva alla somma di circa 800 euro.
Dopo l’apprendistato, il giovane potrebbe avere la possibilità di restare a lavorare in azienda (anche a quest’ultima conviene, perché avrebbe un dipendente già formato e che conosce l’ambiente lavorativo e la mansione) con un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, inquadrato nel suo livello professionale e, in base al contratto nazionale, prenderebbe la retribuzione di un lavoratore dipendente.
Conclusione
In conclusione: per i giovani il contratto di apprendistato è il contratto di lavoro ideale perché permette loro di iniziare a lavorare sin da giovani, di acquisire esperienza e professionalità e di poter