Dieci marchi di abbigliamento tecnico investono sul “prodotto” Serie A

  • Categoria dell'articolo:News dal web

La Serie A è una sfida tricolore a due. Parliamo del mercato delle sponsorizzazioni tecniche (ovvero le aziende fornitrici delle maglie da gioco), dove domina solo un binomio “made in Italy”.
Nello specifico Macron e Kappa (realtà storica del portfolio BasicNet), rispettivamente con cinque (Bologna, Hellas Verona, Lazio, Sampdoria – nella foto in primo piano – e Udinese) e quattro squadre (ACF Fiorentina, Genoa CFC, Venezia ed Empoli FC).
Dietro vi sono tre colossi di profilo internazionale, ciascuno con due squadre a testa.
E’ il caso di Adidas, legato a Juventus e Cagliari, Puma fornitore, invece, di Sassuolo e Milan, o ancora degli spagnoli di Joma, che hanno scelto l’Atalanta e Torino. Fanalino di coda per Nike (un solo club: l’Inter campione d’Italia in carica), Zeus (con la “matricola” Salernitana), Acerbis (Spezia), oltre alle novità EA7 (Napoli) e New Balance (AS Roma). In totale dieci diverse realtà, con il 50% del mercato dominato da marchi tricolori dell’abbigliamento (Acerbis, EA7, Kappa, Macron e Zeus).

Macron: da un decennio in crescita costante

Per il settimo anno consecutivo l’azienda emiliana (con sede a Crespellano in provincia di Bologna) si conferma al primo posto assoluto per numero di accordi sottoscritti nella massima serie, grazie agli accordi con i citati Bologna, Hellas Verona, Lazio, Sampdoria e Udinese. Ha fatto registrare, tra l’altro, una crescita esponenziale (negli ultimi 10 anni), con progetti e idee che, di fatto, hanno cambiato la reputazione marketing e tecnica del marchio di abbigliamento sportivo. Uno sviluppo costante che, in ambito internazionale (in totale 90 club professionistici in tutto il mondo), la vede legata al Club Brugge, allo Stoke City, al Millwall, alla Real Sociedad e alla Stella Rossa di Belgrado, solo per citarne alcuni. Nell’ultimo anno sono stati venduti 8 milioni di pezzi (l’80% all’estero, con il 25% destinato solo al mercato inglese).
Di recente l’azienda emiliana ha inaugurato il nuovo quartier generale. Si sviluppa su un terreno di circa 55mila mq, dove sono stati edificati 22mila mq che ospitano tutte le attività di logistica (16mila mq) e gli uffici centrali (6mila mq).
Il gruppo italiano può contare su 285 dipendenti, 800 negozi monomarca, più di 5,2 milioni di pezzi venduti (di cui al 70% all’estero) e su una rete di 155 Macron store. Il 2020, infine, si è chiuso con un fatturato di 255 milioni di euro (include la distribuzione di DPI, ovvero mascherine, tute ospedaliere e camici, per un totale di 53 milioni di pezzi).

Contratto “monstre” per la Juventus

Nel dicembre 2018 i bianconeri hanno prolungato e modificato i termini del contratto, con Adidas nel ruolo di sponsor tecnico e fornitore ufficiale del materiale da gara/allenamento. Il club sarà sponsorizzato dal colosso tedesco fino al 2027, per un budget totale minimo da 408 milioni di euro (51 milioni di euro a stagione). Le due realtà hanno modificato il contratto di partnership tecnica e ne hanno prolungato la scadenza fino al 30 giugno 2027. Il precedente accordo, in scadenza al 30 giugno 2021, riguardava sei stagioni a partire dalla 2015/2016. Il nuovo accordo durerà otto anni (è partito nel 2019 e terminerà nel 2026/27). E’ il più importante contratto economico mai firmato da una società di Serie A con un fornitore di abbigliamento sportivo e si posiziona, tra l’altro, ai primi posti anche a livello europeo. Se si considerano le sponsorizzazioni di Jeep (main sponsor) Cygames (back) e Bitget (sleeve), la maglia bianconera vale più di 112 milioni di euro nella stagione in corso.

L’articolo Dieci marchi di abbigliamento tecnico investono sul “prodotto” Serie A sembra essere il primo su Sporteconomy.