di Gabriella Fabrizio*
L’home restaurant è una delle ultime tendenze, diffusosi in Italia a partire dal 2010 nell’ambito della ristorazione.
L’attività dell’home restaurant o ristorante casalingo si svolge all’interno di un appartamento o di una casa privata, dove i padroni di casa, trasformando la propria abitazione in un ristorante, ospitano e cucinano per amici, conoscenti e/o perfetti sconosciuti.
L’idea è proprio quella di condividere la propria cultura, le proprie tradizioni culinarie e offrire un’esperienza che sia diversa dal solito ristorante con persone che non si conoscono.
Per svolgere questo nuovo tipo di attività è importante che ci sia la passione e la voglia di cucinare, magari, anche piatti particolari proponendo ricette regionali e/o pietanze tipiche locali.
E’ previsto, però, che la prenotazione o il contatto avvenga on line attraverso una piattaforma dedicata.
Per questa attività però non basta solo essere bravi e creativi ai fornelli ma essere anche accoglienti, disponibili e conviviali con gli ospiti, farli sentire a proprio agio, comunicare con loro, offrendo qualcosa di diverso non solo per quanto riguarda la cena in sé ma anche per quanto riguarda la serata.
Un’altra caratteristica che può differenziare un “buon” home restaurant dagli altri è certamente la location, spesso si preferisce una location con la presenza di un balcone o ancora meglio di un giardino affascinate e perché no intimo.
DUE DIVERSE TIPOLOGIE DI HOME RESTAURANT
Esistono due diverse tipologie di ristorante casalingo:
– la prima tipologia è il “social eating” che consiste in un particolare evento o in una cena organizzata non solo per degustare pietanze o specialità locali/regionali ma anche per conoscere nuove persone;
– la seconda tipologia è il “tourist eating” che consiste, invece, in un evento o in una cena organizzata per
consentire ai turisti/viaggiatori di assaggiare i veri piatti tipici locali e/o regionali, facendosi invitare a cena a casa di persone che si dilettano a cucinare e a creare nuovi piatti.
Due sono anche le formule di pagamento: c’è chi prevede una quota per ogni cena e chi invece organizza una sorta di associazione, prevedendo così un’iscrizione annuale o mensile per partecipare ad ogni evento o cena che si organizza.
HOME RESTAURANT : NORMATIVE E OBBLIGHI LEGISLATIVI
Al momento, in Italia, vi è un grande vuoto legislativo nella regolamentazione dell’Home Restaurant, nonostante, questa nuova modalità di fare ristorazione si sta diffondendo sempre di più, la cui origine risale al 2006 quando a New York si inizia a parlare di guerriglia restaurant, fenomeno che consiste nel fare ristorazione in luoghi non convenzionati come per esempio la propria abitazione, garage o scantinati.
C’è però da sottolineare che diversi sono stati i disegni di legge in proposito, ma nessuno di questi è riuscito a completare il proprio iter e a trasformarsi in una vera e propria legge.
Tutto questo però ha portato sicuramente ad accendere e ad alimentare il dibattito relativo alla natura e alle caratteristiche principali di questa attività.
La Camera del Commercio e il Ministero dello Sviluppo Economico dopo diversi botta e risposta sono, finalmente, arrivati a redigere una legge ancora oggi non in vigore.
Si tratta del Disegno di Legge n. 3258 del 28/07/2015, bocciato, tuttavia dall’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) perché ritenuto troppo restrittivo in alcuni punti.
Tra i vari punti previsti nel disegno di legge vi sono:
– l’attività ristorativa casalinga non deve essere continuativa ma saltuaria;
– la preparazione delle pietanze deve prediligere in modo particolare i prodotti a Km 0;
– si possono effettuare massimo 10 coperti al giorno (circa 500 coperti all’anno);
– le entrate non devono superare i 5000 Euro annui;
– le prenotazioni devono essere effettuate solo in modalità on line;
– il pagamento deve essere fatto solo con sistemi di pagamento elettronico, in modo da poter garantire così la tranciabilità.
REQUISITI E COSTI PER APRIRE UN HOME RESTAURANT
In seguito ai fallimenti dei decreti di legge previsti, chiunque decida di avviare un Home Restaurant dovrà rispettare le medesime disposizioni di coloro che si occupano di somministrazione di cibi e bevande. L’iter sarà sicuramente lo stesso previsto per coloro i quali intraprendono la strada della ristorazione, aprono ristoranti, bar, fast food, ecc.
E’ necessario, quindi, ottenere anche la SCIA ( segnalazione certificata di inizio attività) per tutelare il consumatore finale e mettere a norma i locali destinati alla ristorazione.
A questo punto la procedura che bisognerebbe seguire è:
1) ottenere i requisiti professionali:
– diploma di chef conseguito presso un’istituto alberghiero o titolo equipollente;
– aver lavorato per almeno 2 anni nel settore della ristorazione negli ultimi 5 anni;
– attestato del corso SAB (somministrazione di alimenti e bevande);
– attestato del corso HACCP (formazione per alimentaristi)
2) mettere a norma i locali che dovrebbero ospitare l’home restaurant;
3) svolgere correttamente le operazioni di conservazione e imballaggio degli alimenti.
Per quanto riguarda, invece, i costi è bene precisare che i costi iniziali saranno inferiori rispetto a quelli che servono per aprire un ristorante vero e proprio: in realtà oltre ai soldi per fare la spesa e per mettere a norma i locali non sono previste altre uscite particolari.
Dall’altra parte i ricavi potranno aiutare a sostenere le varie spese.
A tutto ciò non deve mancare, però, l’impegno e la costanza del padrone di casa, un’impegno che riguarda non solo l’organizzazione della cena e della serata ma anche la promozione dell’evento stesso che avverrà attraverso l’impiego e l’utilizzo del social network, mezzo di comunicazione più idoneo per questa nuovo tipo di attività.
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
Il settore dell’Home Restaurant ha conosciuto un’importante svolta grazie al parere del Ministero dell’Interno.
Con una grande apertura per il settore, recuperando gli indirizzi e le sollecitazioni dell’Unione Europea, il 1 febbraio 2019 il Ministero dell’Interno ha escluso che l’Home restaurant possa essere ricondotto alla ristorazione classica con conseguenze importanti per la disciplina dell’attività.
Inoltre con nota del 1 febbraio 2019 il Ministero dello Sviluppo Economico considera e paragona gli home restaurant, quando questi vengono organizzati sotto forma di impresa, a degli esercizi pubblici.
Probabilmente una delle critiche mosse nei confronti dell’ home restaurant riguarda il fatto che questa nuova attività viene considerata una realtà economica “sommersa” che evade le tasse eludendo le normative.
C’è da dire comunque che non esiste ancora un ‘corpus’ di norme ad hoc che disciplina e regolarizza questa nuova formula di fare ristorazione.
Di fatto, ad oggi, le cene presso l’home restaurant vengono paragonate a delle vere e
proprio cene private.
*Freelance