LA FIGURA DELL’ INFLUENCER

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INFLUENCER

di Gabriella Fabrizio*

CHI E’ E COSA FA L’INFLUENCER

L’ influencer è inteso come “personaggio popolare in rete” , termine che si è diffuso specialmente e in modo particolare tra i giovani.
Viene utilizzato in ambito del marketing pubblicitario e indica quella persona in grado di influenzare le opinioni, gli atteggiamenti e le decisioni di acquisto degli altri individui facendo prevalere la sua autorità, reputazione, conoscenza rispetto alle diverse tematiche o aree di interesse.                                   La figura dell’influencer, oggi, sembra essere molto vicina a quella del leader d’opinione, come quella di un vero e proprio professionista. I social  network, per la loro natura interattiva, diventano lo strumento ideale per realizzare la collaborazione tra aziende e  influencer e per trasmettere un’immagine del brand che desti consenso e fiducia nel pubblico di riferimento.
E’ proprio all’interno dei processi comunicativi che l’influencer esercita un ruolo importante e determinante in  quanto, quasi sempre, collabora con le aziende.                                                                   Egli viene cosi “utilizzato” dalle aziende stesse per pubblicizzare prodotti e brand e per raggiungere i propri obiettivi di marketing.
Sono sempre di più le aziende – dal settore beauty a quello della grande distribuzione – a stipulare contratti con  personaggi famosi dei social network. In questo caso il tipo di contratto stipulato tra l’azienda e l’influencer è un tipo  di contratto che appartiene alla tipologia dei “contratti di prestazione d’opera intellettuale”: l’attività che viene
svolta da questi professionisti è molto simile a quella del conduttore di una campagna pubblicitaria facendo  riferimento ad un codice Ateco.
Gli influencer vengono così identificati come “terze parti dotate di un elevato status sociale ed una marcata influenza sul pubblico”.

TIPOLOGIE DI INFLUENCER

Diverse e numerose sono le classificazioni e/o tipologie di influencer elaborate dalle discipline economiche e sociali.
Le classificazioni possono essere raggruppate all’interno di due categorie generali:
1) classificazione basata sull’ampiezza del pubblico (cioè numero di seguaci, i cosidetti followers);in base a questo tipo di classificazione gli influencer, a loro volta, possono essere suddivisi in quattro categorie, che sono:

  • Micro influencer (fino a 25.000 followers): sono persone comuni che si sono fatte conoscere per la loro conoscenza e per il loro interesse per qualche nicchia specialistica;
  • Macro influencer (fino a 100.000 followers): sono persone che generalmente hanno un alto profilo possono  essere eccellenti nel sensibilizzare e nell’influenzare l’opinione pubblica;
  • Mega influencer (fino a 500.000 followers): sono persone che hanno un vasto numero di followers sui loro social network . Molti mega influencer sono delle celebrità che hanno guadagnato successo e fama in modalità offline, cioè fuori dai social network. Tra questi vi sono, senz’altro, le star del cinema, musicisti, attori/attrici, star dei reality show. Alcuni mega influencer, invece, hanno guadagnato successo e fama grazie alle loro attività sociali in modalità online come YouTube, Instagram, Facebook.
  • Celebrity (oltre 500.000 followers): sono stati i primi influencer, anche se oggi sembra che il loro ruolo stia diminuendo. In passato molte erano le aziende, in particolare quelle di brand di fascia alta, che si rivolgevano e coinvolgevano le celebrity per far conoscere i propri prodotti. Poche sono le celebrity che si offrono come influencer e per questo è improbabile che svolgano questo tipo di attività a basso costo.

2) classificazione basata sul livello di influenza che queste persone (influencer) sono capaci di esercitare; in questa classificazione rientrano:

  • Social broadcast: sono personaggi famosi (artisti dello spettacolo, dello sport, della moda, ecc) che sono diventati popolari al di fuori della rete; sono persone a cui le aziende si rivolgono per trasmettere i messaggi ai potenziali consumatori;
  • Mass influencer: sono persone che hanno una forte presenza sui social e sono riconosciuti come esperti del proprio settore;
  • Potential influencer: sono persone considerate potenzialmente influenti grazie ad un elevato potere comunicativo e aggregativo; sono persone molto attive nei social network e per questo considerate e definite anche micro influencer.

LA PROFESSIONE DELL’INFLUENCER: REGIME FISCALE

Tra le varie professioni vi è anche la “professione digitale” degli influencer che scuote sempre più successo.
E’ importante a questo punto conoscere ed esaminare il tipo di regime fiscale nel quale viene inquadrata l’attività  dell’influencer marketing. Si tratta del regime forfettario, un particolare regime fiscale agevolato in quanto presenta  numerosi vantaggi a patto però che vengano rispettati e seguiti determinati requisiti.
C’è da dire però che la Legge di bilancio 2020 ha apportato alcune modifiche alla disciplina.
Tra i vari requisiti da rispettare per accedere al regime forfettario vi è:
– essere residenti in Italia;
– aver conseguito ricavi o percepito in un anno complessivamente un reddito non superiore ai 65.000Euro (in  caso si parli di più attività è necessario e doveroso considerare la somma dei ricavi di tutte le attività svolte);
– aver sostenuto spese per un’importo complessivo non superiore ai 20.000Euro lordi (considerando lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, lavoro a progetto, ecc).

Dall’altro lato è importante però prestare attenzione anche alle cause di esclusione dal regime forfettario che sono:
– i lavoratori residenti all’estero, ma solo se si trovano in uno degli Paesi appartenenti all’Unione Europea (o in uno Stato che ha stabilito accordi economici speciali con l’Italia) e se producono almeno il 75% del reddito complessivo sul territorio nazionale;
– le persone fisiche che usufruiscono di Regimi speciali IVA o di regimi forfettari di determinazione del reddito;
– le persone che percepiscono in via prevalente compensi da parte degli stessi soggetti da cui hanno percepito redditi da lavoro dipendente (o assimilati) nei due anni precedenti;
– i lavoratori che, oltre all’attività autonoma svolta con la Partita IVA possiedono quote di partecipazione a società di persone o di capitali e/o controllano, anche indirettamente, società a responsabilità limitata
operanti nel medesimo settore;                                                                                                                                     – le persone che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro, tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia cessato.
In caso venga meno uno di questi requisiti necessari non è possibile accedere a questo tipo di regime previsto per l’attività di influncer.

REDDITO E TASSAZIONE

Il regime forfettario, salvo alcune eccezioni, è un regime “naturale” applicabile agli influencer che percepiscono compensi di ammontare non superiore a 65.000 Euro ragguagliati ad anno.
Anche con questo tipo di regime del reddito determinato si ricevono i contributi previdenziali obbligatori.
Il reddito imponibile è determinato applicando all’ammontare dei compensi percepiti un coefficiente di redditività variabile in base all’attività svolta e risultante dal codice Ateco che contraddistingue l’attività esercitata.
Determinato il reddito imponibile, all’influencer forfettario si applica un’unica imposta, nella misura del 15%, sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’Irap, ovvero a talune condizioni, del 5% per le nuove iniziative.
Il regime prevede, inoltre, talune semplificazioni ai fini delle imposte dirette sui redditi e dell’Iva per i primi 5 anni di attività solo se si rispettanano alcuni requisiti.

CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI

Nonostante l’influencer marketing stenti ad affermarsi come una vera e propria disciplina e ad essere integrata a pieno regime nei processi di pianificazione di marketing, un numero sempre maggiore aziende ha potuto riscontrare il grande potenziale degli strumenti messi a disposizione dalla digital transformation e, soprattutto, il grande potere mediatico che si cela dietro la figura degli influencer in termini di brand awareness, engagement e promozione.
Al momento, in Italia, vi è un grande vuoto legislativo nella regolamentazione dell’influencer marketing, nonostante, questo nuovo tipo di fare marketing si sta diffondendo sempre di più. Le lacune presenti riguardano in modo particolare i tipi di contratti o di collaborazione che si stipulano tra gli stessi influencer e le aziende.
Per fronteggiare a questo tipo di problema sono state fondate delle associazioni, dei sindacati di categoria in vari paesi degli Stati Uniti e in quelli del Regno Unito con lo scopo di aiutare e regolamentare i contratti tra le aziende e gli influencer sia dal punto di vista economico che da quello dell’immagine.
Ci si augura che anche in Italia venga seguito questo modello.

*Freelance